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La COMECE in udienza dal Santo Padre per il rinnovo della presidenza, che ora è affidata al delegato italiano Mons. Mariano Crociata, ha ricevuto dal pontefice un mandato in due parole. Un nostro commento

23/03/2023 - Udienza del Santo Padre alla COMECE

23/03/2023 - Udienza del Santo Padre alla COMECE

Al termine del mandato quinquennale come presidente della COMECE, al card. Hollerich succede ora il delegato italiano Mons. Mariano Crociata (1953), già Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e ora Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Il suo primo incontro con la stampa si è soffermato inevitabilmente sull’urgenza di ripristinare la pace dentro e fuori l’Europa, perché

[...] l’unità e la solidarietà sono necessarie più che mai. Dovrebbero guidarci attraverso le numerose transizioni che le nostre società si trovano ad affrontare. Mi riferisco in particolare alla necessità di una ripresa giusta e sostenibile dalle conseguenze della pandemia, facendo in modo di non lasciare indietro nessuno, così come di rinnovare la vocazione dell’Unione Europea ad essere una fonte di sviluppo e una promessa di pace per il nostro amato continente e per il mondo (fonte)

Poche ore dopo l’elezione a Presidente della COMECE, Mons. Crociata ha accompagnato tutta la delegazione all’udienza con il Santo Padre, che ha sottolineato in 2 parole chiave la missione della Chiesa in Europa: unità e pace.

L’unità non è da intende come omologazione, ma secondo il motto stesso dell’UE che recita “Unità nella diversità”. Il Papa usa l’immagine degli affluenti di un fiume. Il corso d’acqua è la somma dei suoi affluenti e al contempo è qualcosa che li trascende e trasforma, ma nemmeno può prescindere dalla diversità dei suoi affluenti, perché se questi non portano la propria ricchezza e identità il fiume stesso si prosciuga.

La pace, infine, è da intendere come un obiettivo tanto complicato quando irrinunciabile. Papa Francesco è molto chiaro:

[...] I Paesi dell’Unione Europea sono coinvolti in molteplici alleanze, interessi, strategie, una serie di forze che è difficile far convergere in un unico progetto. . Tuttavia, un principio dovrebbe essere condiviso da tutti con chiarezza e determinazione: la guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti (cfr Enc. Fratelli tutti, 258). Se i Paesi dell’Europa di oggi non condividono questo principio etico-politico, allora vuol dire che si sono allontanati dal sogno originario. Se invece lo condividono, devono impegnarsi ad attuarlo, con tutta la fatica e la complessità che la situazione storica richiede. Perché «la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità» (ibid., 261). [...]  (fonte)

Infine, il Santo Padre ha indicato in forma lapidaria e densa il compito dei cristiani in Europa oggi:

Perciò il primo compito della Chiesa in questo campo è quello di formare persone che, leggendo i segni dei tempi, sappiano interpretare il progetto Europa nella storia di oggi. (idem)

Noi di Cooperazione Cristiana Per l’Europa rivolgiamo questo impegno formativo principalmente agli studenti e ai giovani, perché a loro non possiamo nascondere per ignoranza o tacere per finto pudore la preziosità delle radici cristiane dell’Europa, senza le quali i nostri popoli rinunciano alla fonte della loro speranza. E i giovani, quando si offre loro la verità, non deludono mai.

Giovani delle ACLI di Bologna offrono alla cittadinanza un’occasione preziosa per riflettere su quale Europa vogliono i giovani per il futuro. Per progettare il domani occorre conoscere da dove si viene, per trarre luce per il domani. Il nostro Francesco Masina lo spiegherà martedì 20 settembre alle 18 al Baraccano

La locandina dell'evento del 20 settembre 2022

La locandina dell'evento del 20 settembre 2022

La seconda tappa del percorso bolognese dedicato al futuro dell’Europa, nell’Anno europeo dei Giovani, ci coinvolge direttamente. Martedì 20 settembre 2022 dalle 18 un panel prezioso e variegato racconterà le molte sfaccettature dell’Europa sognata dai giovani. Giovani che assistono oggi con sconcerto alla pace interrotta in Europa dopo quasi un secolo dall’ultimo conflitto, al quale bisogna riconoscere l’eccezione balcanica degli anni Novanta. Il futuro comincia oggi ma nasce ieri, perché essere giovani non deve portare a pensare che il mondo inizi con sé, ma conoscere la storia e l’evoluzione dell’Europa di oggi, perché la storia è maestra di vita. E una volta acquisito il passato, aprirsi con matura intraprendenza al futuro. Perché, come dice la Regina di Cuori ad Alice nel Paese delle meraviglie: “È davvero una povera memoria quella che funziona solo all’indietro”.

 

La tavola rotonda del 20 settembre 2022

La tavola rotonda del 20 settembre 2022

A Strasburgo il Parlamento europeo ha votato a maggioranza (364 sì, 154 no, 37 astensioni) una risoluzione che punta a scongiurare un orientamento più favorevole alla tutela della maternità e della vita da parte della Suprema Corte degli Stati Uniti d’America. Un deragliamento pericoloso.

La maggioranza dei deputati al Parlamento europeo ha ritenuto legittimo approvare una Risoluzione – testo di natura politica sull’attualità – che invita l’organismo che amministra la giustizia al livello massimo in un consesso di Stati indipendenti (dall’UE) e pienamente sovrani, per scoraggiare i giudici americani dal rivedere la legislazione sull’aborto a maggior tutela del nascituro.

Non si tratta solo di un’ingerenza che a ruoli invertiti sarebbe certo tollerata a fatica, ma anche dell’ennesima occasione per propugnare un inesistente diritto umano all’eliminazione del nascituro e a dare battaglia all’obiezione di coscienza.

La notizia purtroppo non meraviglia chi segue l’attualità europea, che ci mostra un volto di Europa segnato dalle logiche di morte anziché in prima linea a proteggere e valorizzare il diritto umano fondativo per eccellenza, il diritto alla VITA e al sostegno della maternità – anche nelle situazioni più dolorose e quindi che esigono maggiore delicatezza e rispetto. Pieno sostegno, quindi agli amici di Alleanza Cattolica e al Segretario Generale della COMECE, che hanno prontamente espresso preoccupazione e ribadito la necessità di tutelare la maternità e l’obiezione di coscienza.

L’impegno per diffondere la grandezza della civiltà europea assume da oggi un valore ancora più stringente. Noi ci siamo!

 

L’incontro del 29 marzo (articolo qui) ci ha permesso di farci conoscere e incontrare una trentina di giovani chiamati a raccolta da Giovani delle Acli di Bologna a riflettere sul futuro dell’Europa e farsi parte attiva elaborando proposte concrete: cittadinanza attiva a 12 stelle.

La nostra associazione non poteva mancare in un momento in cui i giovani della nostra città natale, Bologna, si raccoglievano attorno ad un tavolo a descrivere l’Europa che hanno nel cuore. Lontani da un mero giovanilismo, siamo convinti anzi che i giovani non siano solo il futuro, ma già il presente della società, con le contraddizioni e gli slanci propri di un cuore che ha la vita davanti.

Abbiamo raccontato cosa significa per noi radici cristiane dell’Europa e tratteggiato i caratteri principali dei Santi Patroni, cioè figure che la Chiesa ha indicato come specifici modelli e intercessori per l’uomo e la donna europei.

L’incontro è stata l’occasione per spiegare che la Chiesa è “madre e maestra” avendo a cuore la vita e il destino dell’Uomo come missione affidatale da Cristo stesso, “sorgente di speranza per l’Europa”. Questi virgolettati sono due passaggi di Magistero – vi invitiamo a scoprire googlando qual è la fonte! – e sono un assaggio del patrimonio inesplorato del magistero europeista degli ultimi Pontefici.

Grazie, amici delle Acli! E alla prossima occasione

I Giovani delle Acli di Bologna realizzano la tappa locale del progetto “L’Europa che verrà”, nel 2022 Anno europeo dei giovani. Francesco Masina propone “Un viaggio alle radici cristiane dell’Europa”, martedì 29 marzo alle ore 18:30.

La nostra associazione festeggia la fine della fase emergenziale della pandemia con un evento che vuole raccogliere i giovani attorno all’Europa, che dedica il 2022 Anno europeo dei Giovani. L’iniziativa “L’Europa che verrà” ha la sua cornice nella Convenzione sul futuro dell’Europa, che in questi mesi sta avendo luogo in tutti i 27 Paesi membri con lo scopo di dare una voce a tutti i cittadini sul futuro dell’Unione. Il nostro piccolo ma accorato contributo sarà un viaggio alle radici cristiane dell’Europa, per scoprire se i “magnifici 6″, ovvero i Santi Patroni d’Europa che la Chiesa offre come intercessori e modelli, sono dei soprammobili oppure affidabili compagni di viaggio.

Fai clic per ingrandire - La locandinaLa tavola rotonda con i partecipanti della tappa bolognese